Maker Faire, la sicurezza è questione di tecnologia

Maker Faire, la sicurezza è questione di tecnologia
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Domenica 22 Ottobre 2023, 17:57

 

Algoritmi capaci di risolvere casi di cronaca, occhiali futuristici studiati per isolare precise frequenze dello spettro luminoso, sofisticati sistemi laser progettati per catturare e ricostruire in 3D la scena del crimine. Alla Maker Faire, la grande fiera dell'innovazione promossa dalla Camera di Commercio di Roma, se ti distrai un attimo puoi ritrovarti in una scena di Dexter o di C.S.I. Al padiglione 5 infatti, in un tendone scuro che spicca immediatamente tra i colori accesi che condiscono la kermesse, ci sono anche loro, le superstar delle Forze dell'Ordine a cui il piccolo schermo ci ha tante volte abituato: in una seconda giornata di Mfr dove protagonista assoluta è stata proprio la sicurezza in tutte le sue declinazioni, il Ris (Reparto Investigazioni Scientifiche) per i carabinieri e il servizio di polizia scientifica per la polizia di Stato hanno raccontato l'innovazione svelando nuove tecniche d'indagine e algoritmi che oggi possono risultare decisivi per risolvere i casi più difficili.

INTERCETTAZIONI

Nelle intercettazioni ambientali ad esempio l'intelligenza artificiale può essere utilizzata per eliminare il rumore di fondo e isolare i dialoghi, e risulta fondamentale quando si tratta di confrontare un voce anonima con quella di un sospettato. Anche se, ammettono i rappresentanti dell'Arma, ogni tanto bisogna ancora fare alla vecchia maniera. «I software indubbiamente ci aiutano, ma l'orecchio umano è ancora lo strumento più potente che ci sia, l'Ia non coglie certe sfumature», spiega il tenente colonnello Claudio Ciampini, che guida la sezione audio-video del Racis (raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche).
«Nel caso dei software di riconoscimento facciale - spiega l'ufficiale - l'algoritmo è sicuramente utile nel confronto uno a uno ma si perde nei dettagli. Un neo, una cicatrice possono cambiare le sorti di un'indagine, ma il software spesso su questo ancora fatica».
Altro approccio per la polizia postale, nativa del web che da sempre opera nei suoi angoli più oscuri. Oggi nella top ten dei grattacapi per la Polpost rimane saldo al primo posto il furto d'identità digitale. «È diffusissimo il fenomeno dello "smishing", che consiste in sms truffaldini che sembrano inviati da istituti di cui tendenzialmente fidiamo: banche, agenzia assicurative, poste», spiega l'ispettore Daniele Palumbo del Centro Operativo Sicurezza Cibernetica Lazio, la divisione cybersecurity della polizia postale. «Clicchiamo sul link e finiamo su un sito all'apparenza affidabile, inseriamo le nostre credenziali e il gioco è fatto, il malfattore ha accesso a tutti i nostri account». Password, numeri di telefono, codici fiscali, numeri di carte di identità o carte di credito spariti all'istante.

IL FENOMENO

Aumentando la scala del fenomeno, quando c'è di mezzo il digitale i confini del reato sfumano fino a diventare globali. E un cyberattacco non preventivato ha il potenziale per mettere in ginocchio un'intera nazione. È questo il monito lanciato da Arturo Di Corinto, Public Affairs and Communication Advisor presso l'Agenzia Nazionale per la Cybersecurity, intervenuto alla Mfr in un panel dal titolo "Privacy e cybersecurity, due facce della stessa medaglia".
«Oggi soltanto il 14% delle imprese riesce a proteggersi adeguatamente - spiega Di Corinto - e l'88% di loro non ha un esperto di cybersecurity in organico. C'è un problema di arretratezza culturale che va affrontato, e si spera che iniziative come questa possano essere d'aiuto per sensibilizzare sul tema». Stessa impostazione anche per i workshop organizzati da BeDisruptive, azienda romana specializzata in sicurezza informatica che a Mfr ha messo a fuoco ogni angolo del macrotema cybersecurity, dalla gestione dei centri operativi di sicurezza digitale fino alla cloud security. Con particolare attenzione verso il "ground zero" della sicurezza informatica: noi, e le nostre distrazioni sul web, affrontate in un panel dal titolo "Le tracce che lasciamo in rete". Nella giornata di oggi, a chiusura della kermesse, si terrà il Premio Cambiamenti 2023 promosso dalla Confederazione Nazionale Artigianato, che premierà i migliori progetti per l'innovazione del territorio presentati dalle startup italiane nate negli ultimi 5 anni.
Raffaele d'Ettorre
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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