Il fascicolo comprende poi un ulteriore filone d’indagine, affiorato incidentalmente, che vede coinvolta un’ottava persona, in servizio presso l’ufficio Risorse umane della Asl di Pescara, in riferimento ad un concorso che sarebbe stato pilotato da Di Pietrantonio a favore di Di Carlo.
Di nuovo c’è dunque soltanto una contestazione, a carico di Di Pietrantonio e Cipolla, per presunte violazioni in materia di contributi elettorali. In sostanza Cipolla avrebbe elargito contributi illeciti a Di Pietrantonio, “per un importo complessivo di almeno 1.000 euro”, in occasione dell’ultima campagna per le amministrative a Pescara. L’imprenditore avrebbe pagato i volantini elettorali di Di Pietrantonio attraverso il conto bancario di una delle sue società. La figura centrale dell’inchiesta resta però quella dell’ex assessore Cuzzi, che sulla base dell’esposto anonimo, in seguito al quale sono scattate le indagini, era soprannominato il “Signor 10%”. Il riferimento è alla percentuale che l’ex assessore avrebbe sistematicamente preteso da alcune imprese e associazioni, fin dal 2016, per l’affidamento dell’organizzazione di spettacoli ed eventi.
Sotto la lente degli inquirenti, in particolare, i rapporti tra Cuzzi e Cipolla, entrambi accusati di corruzione, turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente e illeciti finanziamenti elettorali. Secondo la Procura, per l’intera durata del suo mandato, Cuzzi si sarebbe attivato per far avere a Cipolla 21 appalti, tramite affidamenti diretti anche per cifre al di sopra delle soglie di legge, per l’organizzazione di grandi eventi e feste religiose, per un importo complessivo di 1.194.000 euro, in una sorta di regime di esclusiva. Tra i concerti incriminati quelli di Tiromancino, Anna Tatangelo, Apres La Classe, Alessandro Mannarino, Negrita e After Hours. In cambio l’imprenditore avrebbe fornito a Cuzzi illeciti contributi e finanziamenti elettorali, in occasione delle campagne per le regionali del febbraio 2019 e per le comunali del maggio 2019. Cipolla avrebbe inoltre garantito a Cuzzi il sostegno alle attività di propaganda, il procacciamento di voti e la messa a disposizione di un pacchetto di 100 preferenze. Di Carlo e Di Pietrantonio si sarebbero invece adoperati per fare assegnare illegittimamente a Summa altri 10 appalti comunali per la realizzazione di manifestazioni artistiche come “Pescara Mapping” e “Estate a Pescara Vecchia”, per un importo complessivo di 192.149 euro. Anche in questo caso la contropartita sarebbe legata ad illeciti finanziamenti e contributi elettorali.
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