Europee, Lupi: «Al lavoro per un patto tra i moderati. Bandecchi? Mai con chi urla o solletica la pancia dell'elettorato»

Il leader di Noi moderati guarda a un accordo con Forza Italia ed esclude la possibilità di un'intesa con il sindaco di Terni

Maurizio Lupi, leader di Noi moderati
di Andrea Bulleri
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Martedì 29 Agosto 2023, 17:01 - Ultimo aggiornamento: 17:36

«Mai con chi urla e solletica la pancia dell'elettorato». E dunque, mai con Stefano Bandecchi, leader di Alternativa popolare e sindaco di Terni (già protagonista di una rissa sfiorata con un consigliere d'oppoisizione) nonostante la comune appartenenza al partito dei Popolari europei. 

Maurizio Lupi, leader di Noi moderati, con chi vi alleerete alle Europee per superare lo scoglio del 4%? 

«Quella delle elezioni europee è una sfida fondamentale. Forse solo nell’ultima legislatura si è capito appieno quanto sia importante l’azione delle istituzioni dell'Ue: ad esempio di fronte alla sfida del Covid, del Pnrr, della guerra e delle sue conseguenze legate all’energia e alla crisi alimentare. Ecco perché le elezioni di giugno non possono essere affrontate con leggerezza. Ed ecco perché come Noi moderati intendiamo impegnarci affinché il Partito popolare europeo sia sempre più centrale. Non necessariamente in asse con i socialisti: per noi, l’assetto che meglio può aiutarci ad affrontare i cambiamenti è quello di un centrodestra europeo, una maggioranza di popolari, liberali e conservatori». 

Una lista comune Noi moderati - Forza Italia è all'ordine del giorno? 

«Ci auspichiamo che tutte le forze che sostengono il Ppe in Italia, a cominciare da Forza Italia, possano convergere su un patto federativo. Non una semplice unione di simboli, ma un progetto politico nuovo insieme ai moderati del centrodestra. Una sfida per rafforzare la proposta popolare in Italia, e rendere più forte il Ppe nel nostro Paese».

Ci state lavorando concretamente? 

«Gli appelli di antonio Tajani vanno in questa direzione.

Del resto l’eredità da cui tutti veniamo è quella di Silvio Berlusconi, che da primo federatore del centrodestra ha sempre lavorato per unire i moderati e i liberali. In ogni caso, Noi moderati sarà presente sulla scheda elettorale»

Anche Alternativa popolare di Stefano Bandecchi si rifà al Ppe. Con lui sono possibili convergenze? 

«Con la nuova Alternativa popolare non c’è minimamente alcun contatto, né ci sono previsioni che si possa lavorare in questo senso. Dalle sue prime battute, Bandecchi sembra pi che mai lontano da quel comportamento improntato alla serietà, alla responsabilità e alla difesa del bene comune che deve permeare chi afferma di rifarsi all’esperienza del parito popolare. Ognuno è libero di fare le sue scelte, ma tutto ciò che è urlato, o che cavalca la pancia dell’elettorato soltanto per apparire, non appartiene alla nostra storia né al nostro orizzonte». 

E Renzi? Il suo “Centro” non rischia di farvi concorrenza alle urne, nel voto del prossimo giugno? 

«Siamo stati i primi a dire che il progetto del Terzo polo di Renzi e Calenda era destinato a fallire. A distanza di un anno, i fatti ci danno ragione. Gli italiani vogliono una politica dove c'è chi vince e chi sta all'opposizione, e lo hanno dimostrato col voto dello scorso settembre. La sfida per il centro, semmai, va giocata all'interno delle coalizioni. Il nostro compito, come Noi moderati, è costruire il centro del centrodestra. Non siamo noi a dover rincorrere Renzi o altri: sono gli altri che dovrebbero decidere da che parte stare. Per quanto ci riguarda, le nostre porte sono aperte a chiunque condivida le nostre proposte».

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