Via alla Festa del 2 giugno, al Vittoriano l'omaggio del presidente Mattarella

Via alla Festa del 2 giugno, al Vittoriano l'omaggio del presidente Mattarella
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Giovedì 2 Giugno 2016, 08:50 - Ultimo aggiornamento: 3 Giugno, 10:50

Con l'omaggio del capo dello Stato, Sergio Mattarella, alla tomba del Milite Ignoto al Vittoriano, sono cominciate le celebrazioni per la Festa nazionale della Repubblica, Alle 10 è iniziata la classica parata delle Forze dell'Ordine in via dei Fori Imperiali. Mattarella è giunto all'Altare della Patria accompagnato dal ministro della Difesa Roberta Pinotti e dal capo di Stato maggiore della Difesa Claudio Graziano.

L'omaggo del Presidente della Repubblica. Sulle scale del Vittoriano, a ricevere il capo dello Stato, ci sono tra gli altri, il presidente del Senato, Piero Grasso, quello della Camera, Laura Boldrini, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, il presidente della Corte Costituzionale, Paolo Grossi. La banda dell'Esercito ha quindi intonato l'Inno nazionale e le Frecce tricolori hanno sorvolato il Vittoriano. Dopo l'alzabandiera solenne e la deposizione di una corona d'alloro sul sacello del Milite Ignoto, Mattarella ha lasciato piazza Venezia per passare in rassegna le truppe. La parata - alla quale partecipano circa 3.600 persone, tra militari e civili - è stata aperta quest'anno da 400 sindaci, in rappresentanza degli 8.000 Comuni italiani.

 

 


Il messaggio del presidente Mattarella. «I valori di libertà, giustizia, uguaglianza fra gli uomini e rispetto dei diritti di ognuno e dei popoli sono, ancora oggi, il fondamento della coesione della nostra società ed i pilastri su cui poggia la costruzione dell'Europa. Dalla condivisione di essi nasce il contributo che il nostro Paese offre con slancio, convinzione e generosità alla convivenza pacifica tra i popoli ed allo sviluppo della comunità internazionale». Lo afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano. «Nei complessi scenari che caratterizzano il mondo sempre più connesso e interdipendente in cui viviamo - aggiunge il Capo dello Stato - l'Italia svolge un ruolo fondamentale di equilibrio ed apertura, di incessante ricerca del dialogo e della cooperazione, accanto all'affermazione dei principi che sono alla base della sicurezza, della solidarietà e della pace: di essi le Forze Armate hanno saputo essere presidio, vicine ai cittadini e fedeli alle Istituzioni». «È accaduto nei sanguinosi conflitti mondiali che hanno lasciato segni indelebili nella coscienza collettiva. È accaduto quando il Paese ha subito calamità naturali, come durante il terremoto del Friuli, che abbiamo recentemente ricordato nel suo quarantennale, e così accade oggi con i nostri soldati che vengono impiegati in patria e all'estero per contribuire a darci sicurezza e serenità».

Il 2 giugno del 1946, ricorda Mattarella, con il referendum istituzionale «prima espressione di voto a suffragio universale di carattere nazionale» gli italiani scelsero la Repubblica «eleggendo contemporaneamente l'Assemblea Costituente, che, l'anno successivo, avrebbe approvato la Carta Costituzionale, ispirazione e guida lungimirante della rinascita e, da allora, fondamento della democrazia italiana». L'Italia, rileva Mattarella, «nei complessi scenari che caratterizzano il mondo sempre più connesso e interdipendente in cui viviamo, svolge un ruolo fondamentale di equilibrio ed apertura, di incessante ricerca del dialogo e della cooperazione, accanto all'affermazione dei principi che sono alla base della sicurezza, della solidarietà e della pace: di essi le Forze Armate hanno saputo essere presidio, vicine ai cittadini e fedeli alle Istituzioni». Il Capo dlelo Stato «nel 70° anniversario della Repubblica» rivolge quindi il suo «deferente omaggio, a tutti i militari che hanno perso la vita, in Italia e all'estero per costruire, difendere e diffondere i grandi valori ai quali, unitamente alla comunità internazionale, ci ispiriamo e che promuoviamo nel mondo». «Ai soldati, marinai, avieri, carabinieri e finanzieri, di ogni ordine e grado ed in modo speciale a quanti in questo giorno di festa sono impegnati lontano dalle proprie case ed affetti, giungano un fervido augurio e la gratitudine del popolo italiano e mia personale. Viva le Forze Armate, viva la Repubblica!», conclude il Capo dello Stato.


Il ministro della Difesa Roberta Pinotti. «Nella tradizionale parata di quest'anno i Sindaci di oltre quattrocento Comuni italiani sfileranno insieme ai militari e alle altre componenti dello Stato per festeggiare questo importante anniversario: società civile e mondo militare saranno insieme anche in questa occasione, a conferma di un processo di reciproca osmosi sempre più spinto e con l'impegno comune a contribuire alla ripresa e alla crescita dell'Italia». Lo scrive il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, nel suo messaggio per il 70/o anniversario della Repubblica. «Oggi festeggiamo il 70ø anniversario della Repubblica, una ricorrenza dal grande valore simbolico - afferma ancora il ministro della Difesa - che incoraggia in tutti noi una profonda riflessione sulla nostra storia, sui valori fondanti della nostra identità e sul futuro che ci aspetta. Con il referendum del 2 giugno 1946 gli italiani scelsero una nuova forma istituzionale, gettando le basi di quel processo di rinnovamento politico e sociale cui aspirava il Paese e fissando nella libertà, nella giustizia e nella solidarietà sociale i suoi valori di riferimento. Celebrare questa data significa riaffermare con forza e convinzione l'autenticità di quella scelta che settanta anni fa ha portato l'Italia, dopo il difficile avvio del processo di Unità nazionale e due guerre mondiali che ne hanno profondamente lacerato il tessuto sociale, ad incamminarsi sulla via della modernità e del progresso». «Oggi è il giorno in cui tutti gli italiani e le Forze armate, che di quel passaggio fondamentale sono state indiscusse protagoniste, esprimono un sentimento di sincera appartenenza a questo straordinario Paese - insiste il ministro - orgogliosi della sua storia e di quanto ha saputo costruire negli anni, della credibilità internazionale che è riuscita a guadagnarsi, della solidarietà che riesce ad esprimere nei confronti di popoli che chiedono aiuto e sostegno». Pinotti ha quindi sottolineato l'impegno comune di società civile e militari, insieme, a contribuire alla ripresa e alla crescita del Paese. «È questo - ha sottolineato - il significato della ricorrenza odierna, che ciascuno di noi deve avere ben presente per sperare in un futuro migliore per i nostri figli e per non vanificare il sacrificio di quanti, in passato, hanno creduto nell'idea di poter costruire un grande Paese».