Rieti, per Elena Micheli argento
mondiale e pass olimpico

Elena Micheli in azione
di Giacomo Cavoli
2 Minuti di Lettura
Sabato 7 Settembre 2019, 11:08
RIETI - Argento mondiale e pass olimpico in vista di Tokyo 2020 per Elena Micheli - romana ma con radici paterne a Cantalice - che alla rassegna iridata di Budapest di pentathlon moderno conquista il secondo gradino del podio grazie ai suoi 1.357 punti, dietro la bielorussa Vohla Solkina.

Dopo la prova di scherma, la finale è ripartita con l'azzurra del gruppo sportivo dei Carabinieri in sesta posizione: nel nuoto la Micheli è di nuovo sesta con 2.10,86, terza in classifica generale con 533 punti. Dopo l'equitazone, la Micheli è seconda, un risultato che consolida al termine dell'ultima prova del laser run, dietro la Silkina e davanti la britannica French.

IL BIS A BUDAPEST

Budapest porta fortuna alla Micheli che lo scorso anno, nella capitale ungherese, aveva già conquistato l'oro ai Mondiali Universitari.

A Cantalice, per Elena, è rimasto il ramo paterno della famiglia: ma la sua avventura nel pentathlon è cominciata a Roma, a sei anni, in forza alla Ss Lazio, fino all’ingresso nei Carabinieri, passando per la vittoria all’Europeo Giovanile del 2015 in categoria Youth B e il secondo posto al Mondiale Giovanile di Praga di sue anni fa, oltre alla miriade di titoli nazionali conquistati fino a oggi.

Della Micheli, il reatino team leader degli azzurri del pentathlon, Ennio Panetti, all'epoca del primo trionfo a Budapest, senza giri di parole disse: «In campo femminile, insieme alle due sorelle Tognetti (le due sabine Francesca e Aurora, ndr) Elena è fra le promesse più importanti del pentathlon moderno italiano. Corre forte e deve aggiustare un po’ il tiro nella scherma: ma rappresenta il futuro della nazionale».

«Il gruppo azzurro è promettente e su di noi si può costruire tanto - aveva commentato la Micheli - ma Aurora e Francesca (anche loro nel gruppo sportivo Carabinieri, ndr) sono due persone alle quali sono molto legata, ed è bello sentirsi dire di essere il futuro di uno sport come il nostro che, in Italia, non è fra i più conosciuti».

A quanto pare, ad oggi, le previsioni di Panetti continuano a tenere banco.
© RIPRODUZIONE RISERVATA