Terni. Teatro Verdi, via l'amianto, «Ma i lavori sono in ritardo»

Terni. Teatro Verdi, via l'amianto, «Ma i lavori sono in ritardo»
di Aurora Provantini
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Giovedì 4 Gennaio 2024, 09:05

I LAVORI

«L'amianto è stato portato via ieri, gli scavi archeologici sono iniziati poco prima di Natale, il posizionamento della grande gru è ancora tutto da stabilire». Per l'architetto esperto di restauro, Paolo Leonelli, i lavori di demolizione del cinema teatro Verdi sono «a carissimo amico». «Non conosco il cronoprogramma ma se per rimuovere l'amianto ci sono voluti sei mesi, Terni riavrà il suo teatro comunale tra vent'anni - commenta Leonelli - e questo non va bene per due ragioni: perché quel luogo della cultura manca da un decennio e perché un cantiere tanto impattante per il centro città non può rimanere aperto tutta la vita».

Leonelli è stato incaricato dal sindaco Bandecchi di tenere in un certo senso sotto controllo quel cantiere, infatti ieri sarebbe voluto entrare ma a varcare l'area è stato il camion che s'è portato via il materiale da smaltire: «Non siamo neanche alle prime battute, siamo ai preliminari». Nella fase ancora precedente a quella dei cosiddetti "saggi archeologici", ovvero quei piccoli scavi tesi ad indagare il sottosuolo. In realtà ci sono due bei buchi sull'asfalto fuori dal retro del Verdi (coperti con delle tavole di legno) del diametro di due metri ciascuno, che hanno già portato alla luce una porzione di muro e un ciottolato. «Sì, un rinvenimento fatto poco prima di Natale, che deve essere esaminato dalla Soprintendenza prima di procedere più in profondità. Ma si va troppo piano, siamo a gennaio 2024». Se da un lato l'assessore ai Lavori pubblici, Giovanni Maggi, insiste a dire che gli interventi seguono puntualmente il cronoprogramma, dall'altro c'è da rilevare il mancato avvio della fase della bonifica di eventuali residuati bellici, tant'è che il Comune si è rivolto, tramite Meta, ad una azienda di Caserta per individuare ordigni inesplosi, solo ad inizio dicembre, mese in cui l'assessore Maggi aveva ipotizzato il posizionamento della gigantesca gru che accompagnerà la ricostruzione del teatro comunale. Prima di montarla occorre aver iniziato e concluso la bonifica bellica - invece deve essere avviata e devono essere completate le indagini archeologiche. «Troppi cunicoli, troppi vuoti sotto il vecchio cinema teatro, si potrebbe optare per due gru più piccole e meno pesanti di quella prevista dai progettisti e che porterebbe alla chiusura di via Sant' Agnese» - argomenta Leonelli. A sei mesi dal via ancora a ragionare su come procedere, sempre nella speranza, sollevano spesso sindaco e vice sindaco, di "inciampare" in intoppi capaci di motivare una modifica al progetto poco apprezzato dall'amministrazione Bandecchi. Ricapitolando in sei mesi sono stati fatti due piccoli scavi ed è stato rimosso l'amianto. I lavori di primo stralcio, stimati in 400 giorni, dovrebbero concludersi a settembre 2024. Qualcuno parla di troppi «stop and go», altri di «più stop che go». Nel primo stralcio è prevista la demolizione della parte del cinema teatro retrostante la facciata, la realizzazione del ridotto, dell'involucro del teatro, compreso il tetto, a parte la torre scenica che sarà realizzata con il secondo stralcio, con un contributo regionale, con 2,5 milioni dalla Cassa Depositi e Prestiti, 2 milioni dal Ministero della Cultura e 2,3 milioni dalla Fondazione Carit. «Dubito fortemente che tutto questo possa essere completato per la fine di settembre. Spero comunque di poter vivere tanto a lungo da assistere all'inaugurazione del nuovo teatro comunale» .

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