FIRENZE

Kata scomparsa a Firenze, la mamma ingerisce candeggina e si sente male. Gli investigatori: sempre più probabile il rapimento

Gli unici sospetti che ha ricadono su un clan di connazionali, gente storica dell'occupazione di via Maragliano

Kata scomparsa a Firenze, la mamma ingerisce candeggina e si sente male. Gli investigatori: sempre più probabile il rapimento

Malore della madre, la donna ha ingerito la candeggina

Avrebbe ingerito una piccola quantità di candeggina la madre di Kataleyna, la bambina peruviana di 5 anni scomparsa da sabato a Firenze, che è stata da poco portata in ambulanza al pronto soccorso. Sul posto è intervenuto il 118 che ha poi allertato la polizia. Portata in ospedale con un'altra ambulanza anche un'amica della donna.

Sentita la madre della piccola dai pm

La procura di Firenze, che ha aperto un fascicolo per sequestro di persona per il caso della bambina scomparsa dall'ex hotel Astor, sta ascoltando la madre della piccola come persona informata sui fatti. I pm hanno sentito la donna per oltre un'ora, e la madre starebbe per lasciare la procura.

Il comandante dei carabinieri: sempre più probabile il rapimento

«Parliamo di rapimento, ma per ora solo da un punto di vista statistico, delle probabilità. Quasi sicuramente la bambina non è dentro l'albergo e l'ipotesi che sembra più probabile è che sia stata portata via da un adulto». Lo ha detto il generale Gabriele Vitagliano, comandante provinciale dei Carabinieri di Firenze facendo il punto sulle indagini sulla scomparsa della bambina peruviana Kataleya Mia Chicllo Alvarez a Firenze.

«Ancora tutte le ipotesi sono aperte, ma il rapimento diventa sempre più probabile e se è un rapimento potrebbe essere motivato da una ritorsione», ha aggiunto il generale Gabriele Vitagliano, «La madre della piccola - ha spiegato il comandante provinciale dei carabinieri di Firenze - ha supposto che la sparizione della figlia possa essere collegata a litigi nell'albergo. È una delle piste che stiamo seguendo. Non ci ha dato però un nome o elementi su una persona ben precisa. Naturalmente stiamo lavorando sugli occupanti dell'ex albergo. Ci sono elementi emersi sugli occupanti, riferimenti a situazioni ai limiti della legalità, ma finora non sembrano essere collegati alla sparizione».

Il padre della bimba ha tentato il suicidio in carcere

Il padre di Kataleya Mia Chicllo Alvarez, 26enne, detenuto per reati contro il patrimonio e furto, ieri, domenica 11 giugno, dopo avere appreso della scomparsa della bambina, ha tentato il suicidio all'interno del carcere di Sollicciano. La notizia è stata confermata da fonti vicine agli investigatori. L'uomo avrebbe ingerito da un flacone un detersivo ed è stato trasportato nel tardo pomeriggio al pronto soccorso dell'ospedale di Torregalli, dove è rimasto in osservazione fino a questa mattina. L'uomo, come ha scritto Firenze Today, si sarebbe mostrato molto agitato e, piantonato dalla polizia penitenziaria, avrebbe tentato anche in ospedale, durante la notte, il suicidio, provando a strangolarsi con un cavo. Sarebbe già stato nuovamente portato nel penitenziario fiorentino.

Gli investigatori: «Telefonata? Crediamo sia un mitomane»

«Un'amica della madre ha ricevuto una telefonata di una persona anonima che diceva che la bambina era con lui. Riteniamo che fosse un mitomane, non ha fornito elementi pratici e non ha detto perché avrebbe fatto il sequestro. Riteniamo che sia una telefonata fallace ma ci stiamo lavorando lo stesso per individuare l'autore». Lo ha detto il generale Gabriele Vitagliano, comandante provinciale dei carabinieri di Firenze, incontrando i giornalisti per fare il punto sulle indagini sulla scomparsa di Kataleya Mia Alvarez Chicllo, la bambina di origine peruviana di 5 anni della quale non si hanno più notizie dal primo pomeriggio di sabato 10 giugno, quando è sparita dal cortile dell'ex hotel Astor, in via Maragliano, nella zona di Novoli, dove vive con la famiglia.

«Parliamo di rapimento, ma per ora solo da un punto di vista statistico, delle probabilità. Quasi sicuramente la bambina non è dentro l'albergo e l'ipotesi che sembra più probabile è che sia stata portata via da un adulto». Lo ha detto il generale Gabriele Vitagliano, comandante provinciale dei Carabinieri di Firenze facendo il punto sulle indagini sulla scomparsa della bambina peruviana Kataleya Mia Chicllo Alvarez a Firenze. «Ancora tutte le ipotesi sono aperte, ma il rapimento diventa sempre più probabile e se è un rapimento potrebbe essere motivato da una ritorsione», ha aggiunto il generale Gabriele Vitagliano, «La madre della piccola - ha spiegato il comandante provinciale dei carabinieri di Firenze - ha supposto che la sparizione della figlia possa essere collegata a litigi nell'albergo. È una delle piste che stiamo seguendo.

Non ci ha dato però un nome o elementi su una persona ben precisa. Naturalmente stiamo lavorando sugli occupanti dell'ex albergo. Ci sono elementi emersi sugli occupanti, riferimenti a situazioni ai limiti della legalità, ma finora non sembrano essere collegati alla sparizione».

Il padre di Kataleya Mia Chicllo Alvarez è detenuto in carcere per reati contro il patrimonio e furto. «La sua famiglia non abita a Firenze ma sta collaborando con noi alle indagini», ha precisato il generale Vitagliano. Quanto alle segnalazioni giunte dai cittadini circa l'avvistamento della bambina, «alcune sono risultate palesemente false o infondate, mentre altre sono apparse degne di approfondimento. Le indagini continuano in ogni direzione e gran parte verte sugli occupanti dell'ex albergo», ha concluso il comandante provinciale dei carabinieri che dirige le indagini sotto il coordinamento della Procura.

Indagini sugli occupanti dell'ex hotel

Indagini sugli occupanti dell'ex hotel dove alloggia Kataleya, la bimba scomparsa da due giorni a Firenze. Al momento un peruviano e un ecuadoregno hanno lasciato l'occupazione.

L'appello: "48 ore senza risposte, aiutateci"

«Più di 48 ore senza risposte della polizia», e «Aiutateci a trovare Kataleya, invochiamo la legge italiana». È quanto scritto su due striscioni esposti stamani sul palazzo occupato dove vive Kataleya, la bimba peruviana di 5 anni di cui non si hanno notizie da sabato scorso.

Prosegue le ricerche

Intanto proseguono le ricerche della bambina scomparsa da Firenze sabato scorso. La piccola ha 5 anni ed è stata vista l'ultima volta nel cortile dell'ex hotel Astor, uno stabile occupato di via Maragliano 100, nel quartiere di Novoli, nella zona nord della città, dove abita la famiglia insieme a circa cento persone, in gran parte romeni e peruviani. Si indaga in ogni direzione, gli investigatori non escludono nessuna pista, compresa quella di un eventuale rapimento per vendetta. Proprio la madre della piccola, rispondendo ieri ai giornalisti, ha affermato: «Ho detto ai carabinieri chi può averla presa». «Non si è mai allontanata da sola». «Per me qualcuno me l'ha presa e portata via, l'ho detto ai carabinieri», ha aggiunto. 

Che fine ha fatto Kata, la bimba di 5 anni scomparsa a Firenze? Per la madre è stata rapita e la donna dice anche di sapere chi potrebbe essere stato. Gli unici sospetti che ha ricadono su un clan di connazionali, gente storica dell'occupazione di via Maragliano. «A loro - dice Kathrina - ho pagato mille euro per una stanza qui dentro, poi pretendevano ancora soldi, 4-500 euro al mese. Io mi sono rifiutata e mi sono sistemata in un'altra camera, pagando solo le spese comuni. Anche con mio marito, prima che finisse in carcere, hanno discusso», dice. Con quelli del "terzo piano" le ultime scintille ci sarebbero state un paio di settimane fa. «Erano ubriachi e ce l'avevano con mio fratello». 

 

Ma al momento non sarebbero emersi elementi di un coinvolgimento nella scomparsa a Firenze di Kata delle persone che la madre della piccola ha indicato ai carabinieri come possibili responsabili. È quanto si apprende dagli investigatori che hanno svolto una serie di accertamenti in relazione alle dichiarazioni della donna senza, al momento, però, trovare riscontri sul suo sospetto. 

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