Perugia, così gli affitti a canone concordato
In Umbria 760 sfratti in un anno

Perugia, così gli affitti a canone concordato In Umbria 760 sfratti in un anno
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Sabato 23 Giugno 2018, 19:48
PRUGIA -  Con la sottoscrizione da parte delle associazioni locali dei proprietari immobiliari e degli inquilini è entrato in vigore il nuovo accordo per la stipula dei contratti di locazione valido per l’intero territorio del comune di Perugia. I dettagli sono stati presentati sabato a palazzo dei Priori, dalle associazioni firmatarie dell’accordo rappresentate da Giacomo Iucci (Associazione piccoli proprietari immobiliari - Asppi), Claudio Moretti (Associazione piccoli proprietari case - Appc), Giuseppina Balducci (Unione piccoli proprietari immobiliari - Uppi) e Armando Fronduti (Associazione per la proprietà edilizia - Ape Confedilizia), Cristina Piastrelli (Sindacato unitario nazionale inquilini e assegnatari - Sunia), Marta Serpolla (Feder.casa), Alessandro Pampanelli (Sindacato inquilini casa e territorio - Sicet), Isabella Montanari (Unione nazionale inquilini ambiente e territorio - Uniat) e Aurel Ribac (Unione inquilini). È intervenuto anche l’assessore del Comune di Perugia Dramane Diego Wagué.
Nel nuovo accordo, che ha la validità di due anni, sono state apportate lievi modifiche nel calcolo della superficie convenzionale, nell’individuazione delle zone omogenee e nel calcolo degli elementi oggettivi dell’immobile per il corretto calcolo del canone concordato e alla conseguente applicazione della cedolare secca al 10 per cento. Così come sono state inserite percentuali premianti riferite all’arredo, alla maggiore durata contrattuale, alla classe energetica e all’eventuale presenza di elementi di particolare pregio dell’immobile e della zona dove lo stesso è ubicato.  «Questo accordo è molto importante per gli inquilini – ha detto Piastrelli del Sunia – perché viviamo in una regione con un’altissima percentuale di sfratti. Gli ultimi dati forniti dal ministero dell’Interno, il 12 giugno, ci dicono che sono stati 760 nel 2017. Una cifra elevata, ma che grazie al contratto a canone concordato ha visto una riduzione del 20,48 per cento. Oggi non si investe più in alloggi di edilizia residenziale e non ci sono contributi né a livello territoriale né nazionale».
 
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