Bruzziches va all'opposizione e anche in Procura: «Fatti gravi, ho presentato un esposto»

Bruzziches va all'opposizione e anche in Procura: «Fatti gravi, ho presentato un esposto»
di Massimo Chiaravalli
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Venerdì 22 Dicembre 2023, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 18:56

Oltre all’insoddisfazione politica, «si sono aggiunti fatti gravi subiti da me e dalla mia famiglia, che ad oggi mi fanno sorgere dubbi circa la prosecuzione della mia azione a fianco della maggioranza. Siamo stati oggetto di comportamenti che hanno causato e ancora causano sofferenze, preoccupazioni e senso d’angoscia in me e nei miei famigliari». È fortissimo il contrasto tra le parole pronunciate dal consigliere Marco Bruzziches nella sala d’Ercole e le note di Jingle Bells che risuonano a pochi metri in filodiffusione. La maggioranza perde pezzi, ma c’è di peggio: quei «fatti gravi» si sarebbero verificati in seguito all’azione politica di Bruzziches sul contrasto alla morosità negli affitti dei locali comunali. Fatti per cui è stato presentato un esposto in Procura, che avrebbe già ascoltato alcune persone.

La deflagrazione poco dopo l’inizio dei lavori dell’aula sul bilancio: Bruzziches ha rinunciato alla delega alla valorizzazione del patrimonio comunale, lasciato Viterbo 2020, manifestato l’intenzione di voler ricostituire il gruppo Viterbo cambia e di rassegnare le dimissioni dal presidente della seconda commissione «il prima possibile». Il tutto motivato, oltre che dai fatti gravi, dalla mancanza di azione politica dopo le sue segnalazioni. «Ogni volta mi veniva risposto che non era una priorità e al momento aveva la precedenza su tutto il Pnrr». Poi ha chiesto «alla consigliera Letizia Chiatti di entrare nel mio gruppo consiliare non appena ricostituito formalmente». E lei - è praticamente una certezza - aderirà.

Contattato da Il Messaggero, Bruzziches precisa cosa è accaduto. «Sono state informate le autorità competenti - dice - che stanno facendo accertamenti». Con lui c’è il suo legale, l’avvocato Stefano Maria Falcioni: «È stato presentato un esposto perché la Procura accerti i fatti che vi sono narrati.

E ovviamente è stato espressamente detto che qualora emergessero elementi di reato, l’esposto deve considerarsi denuncia-querela». I fatti riguardano persone della maggioranza? «Preferisco non dirlo», chiarisce il consigliere. «Le persone indicate sono più di una - commenta l’avvocato - e si fa riferimento a un episodio accaduto di recente, però a nostro parere pregnante, rilevante».

Tornando agli aspetti politici, «dai bilanci degli anni precedenti - spiega Bruzziches - ho notato che le morosità riguardanti gli affitti sono ogni anno maggiori. Mi sono chiesto come mai. Di qualche immobile non si conoscono i titoli di occupazione, quindi ho chiesto». Sollevato il problema, si aspettava un approfondimento. «In tempi di cinghie da stringere - gli fa eco Falcioni - si lasciavano migliaia di euro di affitti in giro o si mantenevano contratti ridicoli rispetto al valore dell’immobile. Bastava delegare qualche funzionario, mandare qualche lettera di costituzione in mora, dare un termine per mettersi in regola e chi non lo fa veniva interessato da un’azione di sfratto per morosità, che è una delle procedure giudiziarie che funziona ed è veloce. Si poteva mandare una lettera per bloccare i termini di prescrizione, perché diventa un danno erariale e la Corte dei Conti potrebbe chiederne ragione. Dopo tre anni i canoni di locazione si prescrivono, quindi quello che non è stato dato fino al 2020 non si recupera più».

Bruzziches chiude così: «Abbiamo superato i 100 mila euro annui, ci sono canoni fermi da 10-15 anni. Gli dicevo: se fossero stati vostri non avreste avuto più attenzione? Io di questo mi devo occupare, è la mia delega». A questo punto, era.

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