Roma, effetto Giubileo: aprono nuove imprese. «Più 6% in un anno». Il report di Confcommercio

Il numero di "start up" sta risalendo rispetto al 2022

Roma, effetto Giubileo: aprono nuove imprese. «Più 6% in un anno». Il report di Confcommercio
di Giampiero Valenza
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Venerdì 29 Marzo 2024, 06:59 - Ultimo aggiornamento: 14:26

Si vede la luce fuori dal tunnel della crisi e in un anno aumentano del 5,83% le aziende che aprono. Ci si prepara al Giubileo, con il mercato turistico che gode del boom di visitatori dell'anno appena trascorso e che si prepara all'altro legato ai pellegrini dell'Anno Santo. Il numero di "start up" sta risalendo rispetto al 2022. A dirlo è l'Osservatorio economico di Confcommercio Roma per il quarto trimestre del 2023 e che fa un focus sul primo trimestre di quest'anno, andando ad analizzare le speranze degli imprenditori della città.

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I NUMERI

Vediamo con ordine i risultati del lavoro. Nel commercio aumentano leggermente le imprese nuove nate a Roma rispetto all'anno precedente e diminuiscono le cessazioni. Qui il confronto tra aperte e chiuse era a -2.567 nel 2022 ed è arrivato a -2.243 nel 2023 (le nuove imprese aumentano del 2,92%). Stesso trend anche per le attività del turismo e della ristorazione della Capitale: aumentano le nuove nate e diminuiscono le cessazioni. Il saldo era a -1.068 nel 2022 si è attestato a -850 nel 2023 (+21,69% di nuove attività). Una situazione meno marcata, ma sempre in risalita. Nell'analisi del saldo (sempre, comunque, in negativo), si nota come si siano attestate a -564 nel 2022 e a -513 nel 2023 (+4,9% le nuove imprese). Le realtà attive (non agricole) nella provincia di Roma sono state, nel 2023, 297.897: il 77% di loro fa parte del terziario (il 23% è dell'industria).
Commercio, turismo e servizi hanno comunque ancora un saldo negativo tra apertura e chiusura di nuove imprese ma le prospettive fanno ben sperare.
Lo studio ha anche acceso i riflettori sulla fiducia dell'andamento delle attività aziendali.
Alla fine del 2023 è migliorata. Si vedono sempre meno imprenditori che rispondono che le condizioni sono peggiorate. A dicembre 2023 il 17% ha detto che le cose stavano andando peggio, ma nello stesso mese dell'anno precedente la percentuale era arrivata al 32%. Anche l'andamento dei ricavi sta andando meglio e, secondo Confcommercio, c'è una maggiore fiducia nei riguardi del futuro. Tra l'ultimo trimestre del 2023 e la terza parte dello stesso anno è leggermente cresciuto (dell'1%) il numero delle imprese che ha chiesto credito. Ma è aumentato del 6,9% il numero di chi ha avuto la sua domanda interamente accolta. Circa il 60% delle aziende ha fatto richiesta di finanziamenti per le esigenze di liquidità e cassa, il 29% per fare investimenti, l'11% per la ristrutturazione del debito. «I dati del primo trimestre 2024 hanno consolidato per le imprese del commercio, del turismo e dei servizi quel clima positivo di fiducia con il quale si era chiuso il precedente anno - commenta Pier Andrea Chevallard, presidente di Confcommercio Roma - La parte del leone nel terziario della nostra città continua a farla il turismo e questo dato sarà sempre più marcato man mano ci si avvicina all'anno giubilare». «Dall'altro alto appare invece sempre più in difficoltà il tessuto del commercio di prossimità per il quale risulta sempre più urgente un intervento dell'amministrazione». Confcommercio lancia al Campidoglio una serie di idee. «Proponiamo, ad esempio, di reintrodurre, almeno nella zona Unesco, un sistema di programmazione dell'apertura degli esercizi commerciali, o di migliorare il percorso per il riconoscimento e per il sostegno ai negozi storici, che va reso più semplice, in accordo con la Regione Lazio - aggiunge Chevallard - Ma la vera sfida è bloccare il proliferare di esercizi di scarsa qualità, e trovare percorsi per favorire gli investimenti di eccellenza (anche artigianale) e la riapertura dei locali commerciali chiusi».

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